Questo lavoro ha avuto una lunga fase di gestazione. Ho inserito le immagini in sequenza dal bozzetto su carta da pacco al disegno su tela, e le varie trasformazioni avvenute in itinere.
All’inizio del mese di gennaio 2025 avevo già fatto lo schizzo su carta da pacco che volevo riprodurre su tela.Una volta riportato il disegno su tela il progetto ha subito notevoli cambiamenti.
Il bozzetto su carta di imballaggio rappresenta il paesaggio invernale del sentiero che dalla Cappelletta dei cacciatori, sulle alture di Quezzi (Genova) scende a Sant’Eusebio.
Sugli alberi sono ancora attaccate grandi foglie dai colori autunnali. Le piogge formano grandi pozzanghere sullo sterrato dell’ampio sentiero. La vegetazione si specchia. Uno strano personaggio antropomorfo si aggira nel bosco.
Per rinnovare le sensazioni provate quando ho dipinto il bozzetto, ho ripreso le passeggiate nel bosco, ma il tempo passa, la natura cambia aspetto. Non mi restava che copiare il bozzetto. Non lo sentivo più.
Per sentirmi a mio agio ho colorato la tela simulando la carta da pacco. Ciò nonostante non riuscivo a trasmettere le sensazioni che volevo dare.
Ho tenuto sul cavalletto la tela appena campita per tutto il mese di febbraio, poi ho deciso di modificare il progetto.
Ho inserito una rete, separando il personaggio dallo sfondo. Quella rete mi ha illuminato.
Non potevo fare un paesaggio da fiaba. Mi arrivavano gli echi della guerra che i politici stanno preparando... dei morti sul campo, dei profughi cacciati dal loro territorio e rifiutati dai paesi confinanti,
Ho diviso gli spazi con il nastro adesivo rimarcando i confini come campi di battaglia in cui è stata fatta piazza pulita di tutto ciò che ricorda l’umanità. Rimane solo un embrione di forma umana che si rispecchia in una natura desolata.
Se vuoi approfondire la descrizione dei miei lavori, ti rimando alla casa editrice glassbell dove potrai trovare i miei lavori accanto a quelli dell’autore a cui mi ispiro e che vuol restare anonimo.
